fbpx
Loading...

Inbound marketing: cos’è e perché funziona

Home / Blog / Inbound marketing: cos’è e perché funziona

L’inbound marketing è una forma di marketing che ribalta l’approccio secondo cui è l’azienda a dover trovare i clienti, facendo in modo che siano i clienti a trovare l’azienda. Nasce come risposta alla banner blindness – l’incapacità, tipica dei millennials, di farsi coinvolgere o addirittura di accorgersi delle tradizionali pubblicità – e al generale scetticismo del pubblico moderno rispetto ai messaggi promozionali. L’idea di fondo è quella di trovare il pubblico nei luoghi della rete in cui si ritrova e attirarlo grazie a contenuti accattivanti, accompagnandolo alla conversione.

La chiave per catturare l’utente è quella di creare contenuti di valore in un rapporto di scambio reciproco: dare qualcosa al futuro cliente per ottenere in cambio la sua fiducia e il suo rispetto, in modo che egli si affezioni al brand e decida di supportarlo. In questo modo si creano i brand advocates, consumatori che spontaneamente promuovono il brand pubblicamente solo in virtù del fatto che si riconosce nei suoi valori o che è rimasto contento della sua esperienza con il prodotto. Facilitare la nascita di supporter spontanei è in assoluto la pratica più lungimirante, dato che questi tenderanno a consigliare i nostri prodotti e a farci pubblicità attraverso il passaparola.

Il consumatore non è più quindi un attore passivo che si limita a ricevere un messaggio, ma lui stesso un produttore di contenuti e di valore. Diventa quindi un prosumer (producer+consumer). Il cambiamento di paradigma quindi coinvolge non solo il marketer, che da un ruolo di “cacciatore” diventa “collaboratore”, ma anche il consumatore, che diventa proattivo e parte integrante della strategia. È quindi evidente quanto diventi importante incentivare quel pubblico di fan del brand che già esiste o crearne di nuovi. Questo significa sviluppare relazioni basate su conversazioni (“I mercati sono conversazioni”, sostiene la prima tesi del Cluetrain Manifesto).

D’altronde è ormai riconosciuto come uno dei principali momenti decisionali del consumatore sia proprio l’atto che compie per informarsi su un determinato prodotto sul web, quindi diventa fondamentale, quando questo gesto viene compiuto, essere certi che la ricerca sul web presenti i migliori risultati possibili, in modo da spingere il consumatore all’acquisto. E se quest’abitudine ad informarsi preventivamente rispetto all’acquisto è sempre stata una prerogativa dei beni durevoli, oggi coinvolge sempre più settori merceologici e beni di consumo: dalla lavatrice al detersivo.

Perché l’inbound marketing funziona

L’inbound marketing, come abbiamo visto, tende a creare rapporti basati su valori condivisi e quindi durevoli con l’utente che diventa parte del brand, lasciandosi coinvolgere emotivamente e coinvolgendo le persone che lo circondano. È più facile quindi fidelizzare il consumatore. L’approccio dell’attrazione del navigante, inoltre, è più efficace perché va a inserirsi in un contesto in cui c’è già il bisogno: la persona ha bisogno di un prodotto, lo sta cercando, quindi più facilmente è disposta a concludere l’acquisto.

I principali strumenti dell’inbound marketing

Presentarsi bene agli occhi del consumatore diventa quindi una priorità da perseguire attraverso diversi canali:

  • Content Marketing
  • Social Media
  • SEO e SEM
  • Direct Email Marketing

Questi strumenti, nell’inbound marketing, convergono armonizzandosi a vicenda, quindi il miglior approccio è olistico, ossia li tiene tutti in considerazione: è ormai superata l’idea dello specialista di SEO che lavora solo, senza conoscere nozioni di copywriting o social media ed è inutile avere degli ottimi contenuti se non si sa come pubblicizzarli.

Comments(0)

Leave a Comment