Tutti siamo coscienti di quanto sia importante comunicare: in qualsiasi circostanza una giusta comunicazione sta alle base di un buon rapporto tra esseri umani.
Ad oggi comunicare è parlare, scrivere, cantare, “dire”sia offline che , soprattutto, online.
Riguardo quest’ultima modalità, i Social Media rientrano nel modo più utilizzato ad oggi per comunicare online e restare aggiornati su ciò che accade intorno a noi.
Essi vengono usati con finalità più che disparate: fungono da lavoro per i nuovi influencer, da semplice messaggistica per le persone più comuni, o anche da propaganda politica.
.Quest’ultimo fine risulta una tecnica fortemente vincente e molto utilizzata: il presidente americano Donald Trump, ad esempio, ne fa un uso intenso e peculiare, sviluppando una strategia digital first per comunicare e influenzare i suoi followers. Molti affermano anche che la sua vincente comunicazione tramite social gli abbia permesso di vincere le elezioni.
Chi è Greta Thunberg?
Oggi però, come ulteriore esempio di propaganda politica e di una vincente comunicazione vogliamo parlarvi di Greta Thunberg e della sua battaglia ambientale.
Greta è un’adolescente svedese di 16 anni affetta dalla sindrome di Asperger, un disturbo dello sviluppo imparentato con l’autismo. Sin da bambina è stata attratta da tematiche quali il riscaldamento climatico, l’inquinamento e quindi il futuro del paese in cui vive. Così, dal 20 agosto 2018 Greta ha deciso di saltare la scuola ogni venerdì per protestare di fronte al Riksdag, il parlamento svedese, con in mano il cartello “Skolstrejk för klimatet,” Sciopero scolastico per il clima.
A partire da quel giorno ha reso questa battaglia, fino ad allora personale e racchiusa nelle pareti della sua cameretta, un fenomeno mondiale che ad oggi riporta adesioni da tutte le parti del globo. Vi chiederete: com’è possibile che una ragazzina di 16 anni possa essere arrivata ad essere così rilevante a livello globale?
Eccovi la risposta: Greta è riuscita a far breccia nel cuore del giusto target utilizzando una modalità comunicativa corretta e vincente. Ciò ha permesso, soprattutto tramite Twitter, che tutto il mondo venisse a conoscenza della sua piccola battaglia, e che ognuno la sentisse propria.
Sin dal primo giorno nasce l’hashtag #FridaysForFuture, che rappresenta il giorno settimanale in cui è richiesta la partecipazione dei singoli in tutto il mondo per protestare contro il cambiamento climatico.
L’evoluzione del #FridaysForFuture
Greta pubblica giornalmente contenuti sui suoi profili Twitter e Instagram, ormai virali e gestiti da lei in prima persona. Ad oggi gli account presentano rispettivamente 555.000 e 1,4 milioni seguaci.
Da quello stesso giorno, vanno crescendo i sostenitori della vicenda che ogni venerdì, con Greta, scendono in piazza e manifestano tutti per la stessa causa. I numeri dei partecipanti alla protesta del #FridaysForFuture sono disarmanti.
Allo sciopero globale del 15 marzo, proclamato da Greta, hanno partecipato più di 1,6 milioni di persone distribuite in 131 Stati e in tutti e 5 i continenti.
Nella mappa sottostante trovate la reale diffusione mondiale della manifestazione del 15 marzo 2019, in cui sono segnate tutte le città che vi hanno partecipato:
Successivamente a quel giorno, i mass media si sono interessati maggiormente alla vicenda, assistendo alle dimensioni che essa sta assumendo. Parallelamente alla crescita della grandezza della protesta, anche la fama della piccola beniamina va aumentando: è stata nominata per il Nobel per la Pace. Inoltre Greta è già intervenuta due volte alla Cop24, la conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, e, secondo il Time, è una dei 25 teenager più influenti al mondo.
L’evento si è ripetuto il 24 maggio ottenendo nuovamente grandissima adesione da tutte le parti del mondo e grande interesse da parte dei mass media.
Conclusioni
Dopo aver visto come un semplice video di 30 secondi di una ragazzina di 16 anni possa trasformarsi in una protesta mondiale, ci viene da pensare che questa generazione Z, nata involontariamente nel mondo digitale e quindi così radicata in esso, non sia senza speranza o senza valori come molti affermano.
Non è una generazione “asociale” perché eccessivamente attaccata ai Social Media: questa è la conferma di come la comunicazione e i Social non siano da prendere sotto gamba, di come un ideale combinato con una grande forza di volontà e un giusto modo di fare possa risultare vincente.
I Social e la comunicazione sono il presente e saranno il futuro, quel futuro per cui Greta e i suoi seguaci lottano così tanto.
Articolo scritto da Gabriella Lentini.
29 maggio 2019.