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LinkedIn: proteggersi dallo scam

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LinkedIn è il social del lavoro e della fiducia, nel senso che contiene molti dati sensibili. Ci fidiamo di LinkedIn proprio perché è un network professionale e quindi tendiamo ad abbassare la guardia e ad esporci più facilmente ai furti d’identità.

Evitare lo scam è però piuttosto semplice, basta non accettare inviti sospetti violando la regola aurea di LinkedIn, cioè di ampliare il più possibile la propria rete. Come spiega Forbes, riprendendo un articolo di Identify Theft Awareness, gli scammer si dividono in due categorie: quelli che mandano messaggi simili a quelli di LinkedIn ma che provengono dall’esterno e quelli che operano all’interno del social network.

In entrambi i casi sono facilmente identificabili in base ad alcune semplici caratteristiche che accomunano questo speciale genere di criminali.

  • Il mittente ha poche connessioni, di solito meno di dieci;
  • Il suo profilo non è completo, mancano alcune informazioni fondamentali e a volte ci sono solo poche parole;
  • Ci sono molti errori di battitura o grammaticali;
  • La foto contiene un logo o appare una foto di stock;
  • Il loro profilo li identifica come dirigenti di banca;
  • Il profilo è di un presunto utente estero, soprattutto di paesi in via di sviluppo;

Di solito, quando si riceve una richiesta sospetta, la cosa migliore è archiviarla per segnalarla. Nel caso però la accettiate per sbaglio niente paura: il massimo danno che avete fatto a questo punto è quello di dare maggior credibilità a questo profilo fake criminale. Con tutta probabilità alla richiesta di collegamento seguirà un messaggio privato con una proposta di mettersi in affari con voi e un recapito, sia esso un numero di telefono o un indirizzo e-mail. Ora le opzioni sono due: potete bloccare e bloccare il profilo oppure fare il passo successivo e segnalarlo, in modo che altri non cadano vittime dello scammer.

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